Siamo nell’estremo sud dell’Italia, sul versante ionico della Calabria. Questa è la terra che apparteneva all’area grecanica dove tra borghi dal fascino indiscusso e valli impervie, vivono ancora gli ultimi Elleni d’Italia.

Una volta c’era la Magna Grecia, ora di quella fiorente civiltà restano i borghi a testimoniarne la grandezza: Bova, Pentedattilo, Roghudi, Bagaladi, Palizzi. Molti abbandonati, sono borghi fantasma. Altri però sulla via del recupero e della rinascita. In queste zone si parlava la lingua grika, a metà tra il greco e il dialetto calabrese. Poi però non si è tramandata di generazione in generazione, perché chi la parlava veniva bollato come terrone e montanaro. Oggi gli unici anziani ancora a conoscerla sono quelli degli abitanti di Gallicianò.

Molti borghi come Roghudi e Pentedattilo risultano completamente abbandonati, seppur nella loro bellezza ancora intatta. Bova invece è il borgo risorto per eccellenza: fino al 2000 l’unico punto ristoro per chi arrivava in paese era il pianoterra di una signora che preparava panini per i viaggiatori. Oggi? Il borgo è negli itinerari turistici più belli d’Italia, è pieno di vita e accoglie i suoi turisti con ristorantini, taverne e bed&breakfast.

Ringraziamo per l’articolo il sito iRebulding.com, il nuovo punto di riferimento per la compravendita di immobili di borghi storici italiani.

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